Come guida turistica, noto spesso che durante le mie visite guidate di Berlino, molti visitatori rimangono colpiti dal fatto che questa città, pur tenendo enormemente conto del suo passato attraverso le dittature del Novecento, sia proiettata verso il futuro. In questo articolo parlerò del luogo migliore per comprendere la proiezione Berlino verso il futuro: il Museo Futurium.
Il Futurium di Berlino è un museo scientifico interamente dedicato alla problematica del futuro dell’essere umano. Lasciati coinvolgere da una mostra interattiva, ricchissima di stimoli e in grado di offrire svariati spunti di riflessione sullo sviluppo dell’umanità e sul suo avvenire. Il tutto all’interno di una cornice architettonica all’avanguardia per efficienza e per stile che invita il visitatore a dare forma e a ripensare il domani.
I protagonisti della mostra poi non sono le opere d’arte ma sono in tutto e per tutto i bambini, ovvero il futuro della nostra generazione. E dove l’ingresso è gratuito.
L’edificio del Museo Futurium
A pochi passi dalla Hauptbahnhof, la stazione centrale di Berlino, camminando lungo la Sprea, con la famosa cupola del Parlamento Tedesco sullo sfondo, si trova un museo unico nel suo genere, racchiuso in un edificio ruggente per la sua modernità e simbolo dell’architettura contemporanea di Berlino: il Museo Futurium.
Come già il nome lascia intendere, questo edificio, inaugurato appena nel 2019, ospita una mostra estremamente coinvolgente, stimolante e oltremodo attuale tutta dedicata alle diverse possibili prospettive di sviluppo dell’essere umano e delle nostre società nel futuro. Tuttavia, per raggiungere il museo bisogna non a caso passare con i propri piedi sopra la cicatrice del Muro di Berlino, segno di come per poter parlare di futuro bisogna comunque non dimenticare mai il passato.
Il museo risulta suddiviso in tre piani: al piano -1 si trova un’area ad accesso limitato chiamata “il Laboratorio” (The Lab) che ospita plance interattive e opere d’arte; al piano 0 si trovano un ristorante, uno shop, le cabine per riporre giacche e zaini e soprattutto diverse sale conferenze (il cosiddetto Forum) dove si svolgono periodicamente eventi scientifici e divulgativi; il nucleo principale della mostra si trova al primo piano.
Nel periodo primaverile ed estivo è pure possibile accedere alla terrazza dell’edificio per apprezzare una vista mozzafiato sulla Sprea e su tutto il quartiere governativo di Berlino.
In tutto i visitatori hanno a disposizione oltre 3200 m² per riflettere, indagare e forse ripensare il nostro futuro non ancora scritto né determinato in tutte le sue possibilità, circondati e immersi tra opere d’arte interattive, pervasive e presentate spesso in forma giocosa.
La mostra permanente
Al primo piano dell’edificio si trova il nucleo principale della mostra permanente. Vi si accede con una ampia scala sormontata da una gigantesca opera d’arte costituita da dei pannelli grigi di acciaio ricurvi di dimensione variabile, tra loro non uniti, disposti a formare come un’ampia spirale. L’opera intende rappresentare in maniera concreta il concetto astratto della espansione della conoscenza dell’essere umano nel tempo, partendo dunque da un nucleo iniziale contenuto posto al centro che poi man mano va sempre più espandendosi. Questa immensa spirale avvolge dunque il visitatore nella salita e lascia sgomenti per la sua ampiezza e il suo aspetto, che ricorda non a caso quello di un gigantesco tornado dalle capacità distruttive incontenibili.
Raggiunto dunque il primo piano si viene subito accolti da Popper, un robot semi-umanoide che interagisce col pubblico e spiega in inglese e in tedesco ai visitatori come è strutturata la mostra. Popper si trova dietro ad una grande teca ed invita il visitatore a prendere da un cilindro un braccialetto con un sensore: questo braccialetto risulta utile durante il percorso lungo le stazioni interattive del museo.
La prima sezione che si attraversa è quella introduttiva ed è formata da pareti ricurve illuminate da led colorati con dei monitor. In una di queste pareti sono riassunti alcuni degli eventi principali che hanno condizionato o riguarderanno l’umanità a partire dal 1800 fino al 2040.
Invece sui monitor delle altre pareti vengono mostrate delle domande relative a problemi con cui un giorno l’umanità potrà forse confrontarsi: “Come festeggerò i miei 130 anni?”; “Il mio telefonino potrà innamorarsi?”; solo per dare degli esempi. Lasciata l’introduzione alle spalle, la mostra, che si sviluppa in una sola gigantesca sala, risulta divisa poi in 3 sezioni: tecnica, essere umano, e natura.
La sezione relativa alla Tecnica
Protagonisti assoluti di questa sezione sono i robot, principale traguardo della tecnica odierna. Un corridoio formato da pannelli che ospitano in delle teche alcuni robot con cui è possibile interagire conduce il visitatore ai piedi di una sorta di palco dove si trovano tre robot.
Sul lato destro si trova un robot umanoide, con arti ed in grado di muoversi; al centro un robot in forma di grande cubo; a sinistra, infine, si trova come una cuccia su cui riposa un robot rivestito di pelame sintetico dalla forma di un batticarne. Queste tre macchine esposte lì vogliono simboleggiare le tre diverse fasi di sviluppo della robotica: lavoro, pensiero e sentimento.
Si apprezza qui dunque come l’essere umano sia in grado di creare delle macchine che lo possano sostituire nel lavoro industriale o domestico e che lo possano aiutare a calcolare più velocemente ed in maniera efficace.
L’ultima frontiera della robotica, forse la più inquietante, tuttavia dimostra come progressivamente si stia cercando di creare dei robot in grado di sostituire a tutti gli effetti esseri umani o animali anche per compensare o risolvere le nostre esigenze affettive. In questo modo le macchine sono chiamate a mantenere ed esprimere il meglio delle caratteristiche affettive umane o animali che siamo soliti conoscere.
Forse un giorno sarà possibile per noi poter instaurare con loro relazioni sentimentali più stabili, durature ed affidabili di quanto non siano quelle tra comuni viventi. I tre robot, inoltre, si attivano e dialogano tra di loro dando vita ad una scenetta teatrale divertente ogni trenta minuti e per il pubblico sono a disposizione delle panche da cui osservare la loro interazione.
Nelle teche ai lati del palco si trovano alcuni esempi di robot all’avanguardia e già commercializzati con cui è possibile interagire. Uno tra questi è per esempio un robot dalla forma di un braccio munito di una penna che è in grado di risolvere problemi di matematica posti dai visitatori scrivendo la soluzione su una lavagna.
Tra le tante attrazioni, si può anche accarezzare un robot rivestito di morbido pile dalle sembianze di un sereno cagnolino accucciato. Macchine di questo tipo, che reagiscono ai suoni e chiudono le palpebre se accarezzati in segno di compiacimento, risultano già impiegate ad esempio nelle case di riposo in Giappone per tenere compagnia agli anziani. Una sezione è anche dedicata ai traguardi raggiunti dalla ricerca in campo medico e biologico e pone interessanti e concrete domande di bioetica al visitatore.
Nei pannelli informativi che chiudono ogni sezione della mostra si trovano poi dei quesiti aperti relativi alla visione del futuro possibile prospettata da ciascuna sezione di approfondimento. Il visitatore è chiamato ad esprimere un parere adagiando il proprio braccialetto magnetico su di una superficie che registra la nostra preferenza tra le possibilità offerte.
Alla fine della mostra, questi braccialetti che salvano le nostre preferenze, vengono consegnati ad un computer che le rielabora e che infine fornisce poi un certificato riassuntivo delle stesse al visitatore che vale anche come souvenir.
La sezione relativa all’Essere Umano
Questo ampio ambiente è stato pensato per assomigliare in tutto e per tutto ad una piccola città ed è illuminato dalla gigantesca vetrata unica che affaccia direttamente sui binari che conducono i treni alla stazione centrale.
Qui, infatti, la mostra prende la forma di case, piazze e spazi aperti realizzati in modo da coinvolgere direttamente il visitatore. Entrando nelle case, realizzate come degli ambienti cubici chiusi, la mostra ha come tema il consumo dell’essere umano e le sue devastanti conseguenze sull’ambiente.
Pannelli informativi illustrano statistiche relative al consumo di prodotti e allo spreco incondizionato e vengono proposte possibili soluzioni per evitare catastrofici scenari. Vengono anche rivolte al visitatore domande in grado di fare riflettere, come del tipo: “come si vivrebbe avendo solo 100 oggetti a disposizione?”.
La piazza principale di questa città è invece pensata come un gigantesco tappeto morbido dove è possibile camminare dopo essersi levati le scarpe. Questo luogo estremamente amato dai bambini, che qui possono correre scalzi liberamente, è dominato da una grande altalena di tela, dove è possibile tranquillamente salire, che vuole simboleggiare lo slancio del pensiero umano e la sua accelerazione continua.
Alle spalle di questa piazza si trova una sezione, in pendant con quella del tema del consumo nelle case, interamente dedicata alle risorse minerarie e alle materie prime a cui ogni tipo di industria oggi giorno non può più rinunciare.
La sezione più interessante è però rappresentata da un ambiente in cui si presentano i possibili sviluppi che le democrazie potranno avere nelle nostre società future. Teorie e modelli offrono uno sguardo critico e anche inquietante su quale potrebbe presto essere la sorte della democrazia in un mondo popolato già oggi da oltre 8 miliardi di persone e dove però allo stesso tempo la partecipazione al voto o alla vita politica diminuisce constantemente.
La sezione relativa alla Natura
L’ambiente natura ci accoglie con Neonatura, una immensa struttura ad arco dalla forma alveolare che si estende per tutta questa sezione della mostra. Quest’opera d’arte, che nel suo articolarsi dà vita a degli ambienti espositivi, vuole riassumere in sé tutti e tre gli ambienti della mostra ne rappresenta l’ineludibile interazione: essere umano, tecnica e natura, nell’era geologica che viviamo denominata ‘antropocene’ sono ormai inseparabili.
In questa sezione si trova anche una gigantesca opera d’arte in legno realizzata come una articolata pista per biglie, con tornanti e carrucole, che si mette in moto girando delle ampie manovelle. Delle palline bianche percorrono su un ingranaggio in su e in giù il lungo tracciato, simboleggiando le diverse fasi della vita di un prodotto, dalla produzione al suo smaltimento.
Qui si trovano anche diversi tavoli espositivi in legno dalle forme spigolose che presentano possibili modelli futuri di città dove la natura torna ad avere un ruolo centrale e dominante. Una sezione è per esempio dedicata ai nuovi materiali che potrebbero presto essere utilizzati per la costruzione di edifici eco-friendly: le radici di alcune specie di funghi potrebbero essere presto impiegate, ad esempio, per la realizzazione di strutture portanti.
Oppure grattacieli realizzati in legno tutti circondati da alberi potrebbero un giorno sostituire le imponenti colate di cemento che siamo abituati a vedere. Il tutto è sottolineato dalla vista che si apprezza dalla ampia vetrata di questo lato dell’edificio, da cui non a caso si scorge proprio il Reichstag con la sua meravigliosa cupola di vetro.
Il Laboratorio – The Lab
Al piano sotterraneo si trova invece una sezione della mostra più ridotta e dove l’ingresso viene contingentato per non sovraffollare l’ambiente. Qui si cammina tra biciclette munite di pannelli solari e computer dotati di telecamere che registrano ed interpretano i movimenti dei visitatori su dei maxischermi.
L’attrazione più interessante di questa parte della mostra è rappresentata dalla cosiddetta “cabina elettorale”, dotata a tutti gli effetti anche di tendina richiudibile. Al posto però della scheda elettorale al suo interno si trova una un monitor e una telecamera gestita dall’intelligenza artificiale che fotografa il volto dell’elettore ed è in grado di stabilire a seconda dei tratti somatici quale possa essere il suo orientamento politico. Un esempio concreto di alcuni dei possibili risvolti, anche inquietanti, che l’applicazione dell’intelligenza artificiale potrebbe avere nel nostro futuro.
Senza dubbio il Museo Futurium è uno dei musei di Berlino più interessanti e dovrebbe rientrare a tutti gli effetti nelle grandi attrazioni di Berlino.
Fruibilità della mostra del Futurium
La mostra è rivolta a tutti, ad adulti e a bambini e l’ingresso al Futurium è gratuito grazie al contributo del Ministero federale per la ricerca e lo sviluppo (Bundesministerium für Bildung und Forschung), che ha la sua sede proprio accanto al museo.
Visitare il Futurium è un’ottima idea per chi cerca attività da fare gratis a Berlino, un’occasione per esplorare il futuro senza alcun costo e con un’esperienza coinvolgente per tutte le età.”
Tutte le informazioni e le didascalie esplicative sono offerte solo in tedesco ed in inglese e gli ambienti risultano coinvolgenti a 360 gradi. È possibile fare delle visite guidate in inglese o in tedesco della durata di un’ora.
Se ti stai chiedendo cosa fare a Berlino con i bambini, il Museo Futurium è una tappa consigliata. I bambini apprezzano soprattutto il lato giocoso dell’impostazione del museo e la loro curiosità risulta continuamente stimolata dai robot, dalle teche interattive munite di tasti colorati, manopole o cloche, dagli ampi ambienti dove possono correre liberamente.
Gli adulti invece si lasciano coinvolgere dal contenuto interessante e problematico della mostra e ricevono in conclusione una fotografia molto critica sulle attuali prospettive di sviluppo della nostra società. Piuttosto che dare risposte, la mostra è in grado di offrire stimoli, idee e prospettive rivolte a qualsiasi tipologia di visitatore, nella convinzione che il futuro dell’essere umano risulta ancora da scrivere e non deve essere preso per già determinato.
E se queste domande possono risultare inquietanti o turbare il nostro animo, il rumore di fondo bei bambini che giocano divertiti intorno alle opere d’arte rende il tutto più tollerabile e rappresenta il segno più forte della speranza: il futuro è in fondo responsabilità loro.
Come raggiungere il Futurium
Il Futurium si trova sulla Alexanderufer 2, 10117 Berlin, a pochi passi dalla stazione centrale di Berlino (Berlin Hauptbahnhof). La Hauptbahnhof è ben servita con molti mezzi pubblici di Berlino e si raggiunge con la S-Bahn (S3, S5, S7, S9), con la U- Bahn (U5), con il Tram (M5, M8, M10), o con il Bus (245, 123).
L’ingresso al museo è gratuito con audioguide solo in inglese o tedesco.
Gli orari di apertura del museo sono: Lunedì, Mercoledì, Venerdì, Sabato e Domenica dalle 10 alle 18. Giovedì: dalle 10 alle 20.
Martedì: chiuso.
È possibile prenotare delle visite guidate, purtroppo non in italiano. Il costo della visita a persona è: 5€ prezzo intero, 2.5€ ridotto. Le visite guidate si svolgono il Giovedì, il Sabato e la Domenica. Le visite guidate sono sempre disponibili in tedesco; solo il sabato anche in inglese. La visita dura 60 minuti. Per la prenotazione della visita e per scoprire gli orari disponibili si consiglia di visitare direttamente il sito ufficiale del museo: https://futurium.de/en/
Berlino è come un grande palcoscenico della Storia, dove ogni angolo racconta un capitolo diverso.
Io sono Roberto, una delle guide. Chissà, magari ci conosceremo personalmente proprio in uno dei nostri fantastici tour, ti aspetto nel TOUR GRATUITO DI BERLINO per introdurti a questa fantastica città!
Per scoprire ulteriori dettagli sull’autore di questo articolo, ti invitiamo a visitare il suo profilo con un semplice clic: Roberto Caponetti.