Facciata dell' Humboldt Forum.

Humboldt Forum – molto più di un polo museale.

Avrei potuto cominciare questo articolo con la frase «Berlino ha un nuovo polo museale sull’Isola dei Musei: l’Humboldt Forum». Ma la storia di questo luogo è molto più complessa e merita di essere approfondita.

Infatti, l’Humboldt Forum è stato costruito nel luogo dove sorgeva il Palazzo della Repubblica, il Parlamento della Repubblica Democratica Tedesca (DDR) abbattuto nel 2006 che a sua volta era stato costruito sulle macerie del Berliner Stadtschloss – il Castello di Berlino – abbattuto nel 1950.

L’Humboldt Forum in più, è una ricostruzione, su tre facciate, del Castello di Berlino mentre una facciata e gli interni sono in stile moderno. Vediamo quindi di fare chiarezza sulla storia dell’edificio.

Una serie di costruzioni, abbattimenti e ricostruzioni che hanno accompagnato le vicissitudini della capitale tedesca durante il XX secolo e che vanno annoverate fra le attrazioni di Berlino.

La storia dell’Humboldt Forum – dal Castello di Berlino alla fine della monarchia

Un dettaglio della facciata barocca dell'Humboldt Forum di Berlino.

La storia dell’Humboldt Forum inizia con un castello doganale prussiano chiamato Berliner StadtschlossCastello di Berlino – degli inizi del XV secolo. Il castello venne poi ristrutturato e riconvertito in palazzo barocco nel 1700 per diventare residenza reale sotto Federico I, il re della famiglia Hohenzollern che fece costruire anche il Palazzo di Charlottenburg.

Sotto di lui la Prussia aveva accresciuto enormemente il proprio peso geopolitico in Europa e Berlino doveva esserne la degna capitale del regno.

Il Palazzo reale era a tutti gli effetti il centro del cuore urbano di Berlino. Lì terminava il viale Unter den Linden e con l’aumento del potere del casato degli Hohenzollern vennero progressivamente costruiti i musei dell’Isola dei Musei e il Duomo di Berlino.

L’ascesa prussiana culminò con il pronipote di Federico I, il Kaiser Guglielmo II, arringando i tedeschi proprio dal balcone dello Stadtschloss in favore della Prima Guerra Mondiale.

Il Kaiser non si sarebbe mai immaginato che sullo stesso balcone nel 1918, a conseguenza del disastro bellico, i rivoluzionari di novembre avrebbero sventolato la bandiera rossa proclamando la Repubblica socialista. Anche se alla fine vennero sconfitti e si affermò la Repubblica borghese proclamata dal Reichstag, il Parlamento tedesco, la monarchia era comunque finita.

Dopo più di 500 anni di Hohenzollern Guglielmo II fu l’ultimo a regnare. In conseguenza di ciò il palazzo fu trasformato negli anni ’20 da residenza imperiale a Museo dell’arte e dell’artigianato.

La DDR e la costruzione del Palazzo della Repubblica

Le statue di Marx e Engels a Berlino rivolte verso il nuovo polo culturale Humboldt Forum.

Durante i 12 anni di dittatura nazista il Castello di Berlino continuò principalmente ad essere utilizzato come museo. Alla fine della Seconda Guerra Mondiale era ridotto ad un cumulo di macerie e rimase nell’area di occupazione comunista.

Avrebbe potuto essere salvato, allo stesso modo degli altri edifici dell’Isola ma, come spesso avviene, nuovi padroni comportano nuovi usi. In questo caso la simbologia giocò un ruolo fondamentale visto che il regime di Berlino Est voleva sbarazzarsi dei simboli dell’imperialismo militarista degli Hohenzollern.

Il nuovo governo decise la strada più draconiana e barbara: abbattere il palazzo facendolo saltare in aria con una buona dose di dinamite. Sulle sue ceneri venne costruito il Palazzo della Repubblica (Palast der Republik), la maestosa sede del Parlamento della DDR con la adiacente Marx-Engels-Platz, una grande piazza per le manifestazioni popolari.

Dopo la caduta del Muro, il futuro dell’odierna Schlossplatz – allora Marx-Engels-Platz – era incerto ed è stato accompagnato da dibattiti molto accesi. Alla fine hanno avuto la meglio i critici dell’eredità culturale della DDR in favore dell’abbattimento, supportati anche dalla grande quantità di amianto presente nella struttura dell’ex Parlamento comunista.

A partire dal 2006, l’edificio è stato completamente demolito e oggi il Palazzo della Repubblica è uno dei tanti edifici scomparsi dal paesaggio urbano di Berlino.

Di quest’epoca rimangono le grandi statue di Marx e Engels che, un po’ malinconici, osservano l’Humboldt Forum dall’altro lato del fiume.

L’Humboldt Forum prende forma

Una vista della piazza sottostante dal Duomo di Berlino.

Cosa fare dello spiazzo rimasto vuoto dopo l’abbattimento del Palazzo della Repubblica? La decisione è stata presa nel 2002 dal Parlamento tedesco con l’idea di ricostruire l’antico Palazzo reale barocco sotto forma di Humboldt Forum. Un nuovo luogo di cultura e scienza dove ubicare anche alcune esposizioni disperse fra i musei di Berlino.

È stato l’architetto italiano Franco Stella a vincere il concorso internazionale per la costruzione dell’edificio. La chiave della sua vittoria è stata un mix di ricostruzione in copia all’antico palazzo prussiano con elementi moderni. Dell’edifico barocco rimangono la cupola e le 3 facciate ma il lato che si rivolge ad Alexanderplatz è contemporaneo, dal design lineare e grandi finestre specchiate.

Dopo 8 anni di cantiere l’Humboldt Forum è stato inaugurato ufficialmente il 16 dicembre 2020. Per la sua costruzione sono stati spesi 677 milioni di euro di cui 105 donati da migliaia di persone che hanno voluto aiutare la sua realizzazione.

Era chiaro fin da subito che non era il caso di ricostruire un simbolo del colonialismo e del militarismo prussiano. Le polemiche che hanno accompagnato il dibattito sull’opera sono state parzialmente risolte anche grazie alla facciata moderna di Stella, in segno di discontinuità con il passato e con il nome dell’edificio dedicato ai fratelli Humboldt. 

Wilhelm von Humboldt è stato poliglotta e giurista e uno dei fondatori dell’omonima università berlinese. Suo fratello Alexander von Humboldt è stato uno dei più grandi naturalisti e geografi di tutti i tempi. La loro capacità di esplorare il mondo e di comprenderlo come un’interazione fra natura e cultura è la base del programma artistico del nuovo edificio.

L’Humboldt Forum realizza anche un loro sogno riunendo le scienze naturali con quelle culturali grazie ad un polo scientifico a tutto tondo.

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L’HUMBOLDT FORUM

Musei, esposizioni e … polemiche. Le mostre dell’Humboldt Forum

Entrata principale Humboldt Forum Berlino.

Vista la grandezza dell’Humboldt Forum al suo interno sono ospitate varie mostre visitabili dall’estate 2021.

All’ingresso i visitatori sono accolti da una grande sala che presenta le scienze unificate della cultura umana. Potranno anche osservare il destino mutevole dell’edificio in tutte le epoche in un video panoramico di 28 metri di larghezza.

Al primo piano una mostra affronta la tematica delle culture del mondo e la loro influenza sulla città di Berlino. Sempre al primo piano è anche ospitato l’Humboldt Lab, uno spazio per eventi e mostre gestito dell’Università di Humboldt di Berlino.

Il secondo piano dell’edificio ospita il cuore del polo museale con le collezioni del Museo Etnologico sulle culture dell’Oceania, delle Americhe e dell’Africa. Mentre, al terzo piano, sono esposte le collezioni del Museo d’Arte Asiatica.

Soprattutto la possibilità di spostare il Museo Etnologico di Berlino in questo nuovo edificio ha fatto sorgere moltissime polemiche fin dalla sua concezione. Infatti, molti degli oggetti esposti provengono dall’epoca coloniale e imperiale antecedente alla Prima Guerra Mondiale. Alcuni sono stati trafugati illegalmente dalle colonie allora tedesche o acquistati come merce rubata da altre colonie.

Esporli in una ricostruzione, seppur parziale, del palazzo dove risiedevano gli imperatori tedeschi che avevano promosso le guerre di conquista e i relativi saccheggi sembra riproporre la vecchia prospettiva di supremazia colonialista.

Anche per questo la mostra iniziale è stata riadattata per inserirla in un contesto più rappresentativo delle brutalità commesse nel periodo coloniale.

Demolizione e ricostruzione: una tradizione Berlinese

Entrata principale all'Humboldt Forum di Berlino.

«Berlino è una città condannata per sempre al divenire e mai ad essere» Karl Scheffler.

Costruire, demolire, ricostruire, ridemolire, ricostruire … è una vera e propria tradizione berlinese. Una stratificazione avvenuta in meno di 100 anni, figlia della volontà di costruire edifici simbolo che mostrassero lo spirito prima dei Kaiser, poi di Hitler e della DDR e infine della Germania riunificata.

La distruzione della guerra mondiale e il bisogno di dover fare i conti con architetture del nazismo e del comunismo, negli anni posteriori alla fine dei regimi, hanno portato a continui sconvolgimenti del tessuto urbano berlinese. Ci sono decine di esempi, dal bunker di Hitler fino alla ristrutturazione del Parlamento.

Le svariate mutazioni politiche a cui è stata sottoposta la città si sono riflesse anche nell’architettura e nell’urbanistica. Osservare questi cambiamenti è uno degli aspetti che più attrae la curiosità dei visitatori che partecipano alle nostre visite guidate di Berlino.

La città, dopo la caduta del Muro e la conseguente riunificazione, è tornata ad essere la capitale di tutti i tedeschi solamente dal 1991. Il processo di adattamento della “nuova capitale” è ancora in corso e il panorama berlinese continua ad essere decorato da decine di gru.

Con tutti questi cambiamenti potrai immaginare che non c’è da annoiarsi e se ti chiedi «cosa fare a Berlino» potrai anche prendere in considerazione l’idea di osservare qualche cantiere. Da oggi però c’è uno in meno, quello dell’Humboldt Forum.

Orari di apertura e biglietti per visitare l’Humboldt Forum

Orari di apertura

Lun, Mer, Gio, Dom dalle ore 10:00 alle 20:00;
Ven, Sab dalle ore 10:00 alle 22:00;
Martedì chiuso.

Sono Iacopo, una delle guide di Berlino di GUIDEinTOUR. Spero che quest’articolo sulla storia multiforme dell’Humboldt Forum sia stato di tuo interesse.

Se desideri approfondire la conoscenza di questa incredibile città e dei suoi dettagli meno visibili ti consiglio il nostro Free tour di Berlino ad offerta libera. Ti accompagneremo attraverso la storia incredibile della capitale tedesca in tutte le sue sfumature.

Ti aspetto al nostro punto di ritrovo e chissà, magari ci conosceremo personalmente!

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