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Entrata campo di concentramento di Ravensbrück..

Ravensbrück: il campo di concentramento femminile a nord di Berlino.

Molti visitatori di Berlino desiderano approfondire la storia del nazismo e vogliono conoscere la memoria attuale del popolo tedesco rispetto a quegli anni.

A questo proposito esistono alcuni monumenti di Berlino che sono dedicati alle vittime del terrore nazista e uno dei nostri tour più richiesti, ad esempio, è proprio la Visita guidata al Campo di concentramento di Sachsenhausen. Situato alle porte di Berlino, fu il “campo modello delle SS nella capitale del Reich”.

Più a nord di questo lager, a 100 km da Berlino, si trova invece un campo di concentramento che fu usato dalle SS come luogo di deportazione per decine di migliaia di donne: il Campo di concentramento femminile di Ravensbrück.

Fu un luogo di deportazione, sfruttamento e morte anche per donne italiane. Un triste destino che circa mille donne italiane condivisero con altre decine di migliaia di donne provenienti prima dalla Germania e poi da tutta Europa.

Donne che si opponevano al nazifascismo oppure di fede ebraica, omosessuali, testimoni di Geova o di qualsiasi altra ‘categoria’ invisa al Terzo Reich.

La storia del Campo di concentramento di Ravensbrück

Vista del lago Schwedt e sullo sfondo la città di Fürstenberg.

Ad un’ora e mezzo di treno dalla stazione centrale di Berlino si trova la graziosa cittadina medievale di Fürstenberg, il cui profilo è riconoscibile dal caratteristico campanile della chiesetta neogotica.

Situata al centro della regione dei sette laghi, al confine tra il Brandeburgo e il Mecklemburgo-Pomerania, è una tappa immancabile per i turisti appassionati di trekking e canottaggio. Fürstenberg era già località di villeggiatura all’inizio del Novecento.

Proprio in questa incantevole cornice, sull’altra riva del Lago Schwedt su cui si affaccia Fürstenberg, è stato eretto il Campo di concentramento di Ravensbrück, il campo femminile più vasto del Terzo Reich.

Oggi vi si trova un memoriale la cui mostra permanente, ospitata nella sede centrale del comando delle famigerate SS, rivela le forme specifiche di persecuzione nazista indirizzate esclusivamente al genere femminile.

Costruito alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale da gruppi di prigionieri del Campo di Concentramento di Sachsenhausen affiancati da ditte locali, il Campo di Ravensbrück fu ideato per la repressione di comportamenti non allineati con l’ideologia nazista.

Più di 140mila donne da tutt’Europa finirono con l’esservi deportate. Furono sfruttate, soggette a esperimenti medici e assassinate brutalmente in quanto dissidenti, partigiane, prigioniere di guerra, ebree, sinti e rom, prostitute, lesbiche o testimoni di Geova.

Il Campo di concentramento di Ravensbrück è rimasto vivo nella memoria storica italiana grazie soprattutto all’impegno di sopravvissute come Lidia Beccaria Rolfi, partigiana e testimone indefessa della disumanità del sistema dei campi nazisti.

Le donne di Ravensbrück

Entrata alla mostra sulla donne deportate nel campo di concentramento.

I primi campi di concentramento per donne vennero allestiti in maniera improvvisata dai nazisti in edifici già esistenti, come internati e prigioni, a partire dal 1933.

Con la costruzione nel 1936 del campo di concentramento di Sachsenhausen, i funzionari nazisti cominciarono a concepire un sistema concentrazionario centralizzato, finalizzato alla repressione e allo sfruttamento dei prigionieri nell’industria civile e bellica.

Il Lager di Ravensbrück è stato costruito nel 1938 per volere del Comandante in Capo delle SS Heinrich Himmler in persona ed è rimasto in funzione sotto la dittatura nazista fino al 1945.

Le prime prigioniere vi sono state deportate nel maggio del 1939. Erano in maggioranza tedesche arrestate per motivi di “ordine pubblico”, in quanto oppositrici del Partito Nazista, Testimoni di Geova, o donne in cosiddetti “matrimoni misti”, con coniugi appartenenti a gruppi etnici perseguitati per motivi razziali.

Nel corso dei suoi 6 anni di esistenza, il campo è stato ampliato fino a raggiungere una superficie di circa 170 ettari, ed essere a capo di una quarantina di campi lavoro satelliti.

Un luogo di sfruttamento e morte per decine di migliaia di donne

Impianti industriali usati per lo sfruttamento delle donne di Ravensbruck.

Nell’area del campo di Ravensbrück si trovavano anche diversi impianti industriali, fabbriche di appartenenza delle SS e di compagnie tedesche di successo, come la Siemens-Halske, dove le prigioniere erano sfruttate come schiave nella produzione di apparecchiature telefoniche, radio e di misurazione per scopi bellici.

Le donne di Ravensbrück vennero altresì sfruttate come cavie umane per innumerevoli e agghiaccianti esperimenti medici. Tra i 14 medici di Ravensbrück accusati di aver condotto esperimenti umani, la dottoressa Herta Oberhauser fu l’unica donna ad essere condannata dal Tribunale di Norimberga nel 1948 durante il cosiddetto “processo ai dottori”. Le baracche ospedaliere in cui la Oberhauser ed altri medici senza scrupoli operavano erano anche il teatro di sterilizzazioni, aborti e infanticidi.

Nonostante gli esperimenti medici, le esecuzioni sommarie, e i decessi causati dalle condizioni di detenzione disumane, per via delle deportazioni da tutta Europa il numero delle donne a Ravensbrück arrivò ad eccedere la capienza del campo.

Nel 1944 fu eretto un tendone tra alcune baracche nella zona esterna al campo principale, sotto al quale migliaia di prigioniere furono lasciate morire di stenti, malattie o ipotermia.

Con la costruzione della camera a gas e dei forni crematori, Ravensbrück divenne ufficialmente un campo di sterminio, in cui decine di migliaia di persone hanno perso la vita fino alla liberazione da parte delle forze sovietiche il 30 Aprile del 1945.

Dal 1945 al 1994, l’area è stata utilizzata dall’esercito sovietico per scopi militari, sebbene già nel 1959 fosse stato aperto il Memoriale del campo di concentramento di Ravensbrück, in presenza di sopravvissute e sopravvissuti da tutt’Europa.

Non solo donne: il campo giovanile e il campo maschile

Statute in ricordo delle donne deportate nel Lager di Ravensbruck.

A partire dalla primavera del 1941, al campo femminile fu affiancato un campo per detenuti maschi, tra cui anche ragazzi a partire dai 12 anni. Furono impiegati sia come schiavi nell’industria bellica sia nella costruzione e gestione delle camere a gas del campo dalla fine del 1944.

Nel 1942 invece fu costruito, a pochi chilometri dal campo femminile, l’unico campo di concentramento giovanile del Reich tedesco pensato appositamente per ragazze e bambine: il “Campo di Sicurezza Preventiva Giovanile di Uckermark”. Fu ideato per la “rieducazione” tramite i lavori forzati di prigioniere considerate non conformi all’ideale sociale e razziale nazista.

Deportate italiane nel campo di concentramento di Ravensbrück

Scritta "Italia" in memoria delle deportate italiane nel campo di concentramento di Ravensbruck.

Sebbene la maggior parte delle prigioniere provenissero dalla Polonia e dall’Est Europa, nel campo di concentramento di Ravensbrück non mancarono anche le prigioniere dall’Italia, antifasciste vittime di denunce, di antisemitismo o dell’occupazione nazista in seguito all’8 settembre del 1943.

Il primo trasporto di italiane giunge a Ravensbrück il 30 maggio 1944. Si tratta di giovani coraggiose, partigiane che facevano da staffetta tra le varie formazioni. Ragazze che vengono accolte dalle altre prigioniere con indifferenza, sospetto o ostilità, in quanto provenienti da un regime alleato a quello nazista fino a qualche mese prima. Questa è stata una caratteristica comune anche con molti deportati italiani nel Campo di concentramento di Sachsenhausen.

I loro destini vengono abilmente raccontati da 5 sopravvissute nel libro “Le Donne di Ravensbrück”, volume curato da Lidia Beccaria Rolfi e Anna Maria Bruzzone e pubblicato da Einaudi 1978.

“Si può e si deve capire e resistere, e se saremo in tanti a capire e a resistere, allora potremo fondatamente sperare che i campi di sterminio divengano un fatto del passato.”

Anna Maria Bruzzone

Cosa viene visitato nel Memoriale del Campo di concentramento di Ravensbrück?

Vista panoramica del lager delle SS per le donne.
  • Villaggio degli ufficiali delle SS e delle sorveglianti del campo: case confortevoli dove risiedevano gli ufficiali delle SS insieme alle loro famiglie e le donne addette alla sorveglianza delle prigioniere. Di particolare interesse è la villa del comandante del campo. Interamente visitabile, qui potrai conoscere da vicino le biografie degli uomini che si sono susseguiti al comando del campo ma anche la vita privilegiata delle loro mogli.

  • La casa delle sorveglianti: in una delle casette dove alloggiavano le sorveglianti del campo, la maggior parte delle quali sono adesso sede di un Ostello della gioventù, potrai visitare la mostra “Al servizio delle SS”. La mostra è incentrata sulle sorveglianti, come la sadica Irma Griese, soprannominata “la bella bestia”, alla cui brutalità erano soggette quotidianamente le prigioniere del campo e che, a 22 anni, sarà la più giovane criminale nazista condannata a morte.

  • Piazza dell’appello e il campo delle prigioniere: questa vasta area ora spoglia è stata il teatro della disumanizzazione delle prigioniere, delle torture e degli esperimenti medici.

  • Il cortile industriale: un vasto complesso industriale composto da otto capannoni in cui le prigioniere erano messe ai lavori forzati nella compagnia tessile fondata dalle SS.

  • La sede di comando del campo: nell’enorme edificio potrai visitare un’imperdibile esposizione con innumerevoli reperti originali e effetti personali delle prigioniere che testimoniano la vita quotidiana nel campo di concentramento.

  • L’impianto di sterminio: il corridoio delle esecuzioni e i forni crematori, la testimonianza agghiacciante dello sterminio di massa.

  • Il piazzale delle commemorazioni: qui potrai vedere una parte delle mura di cinta originali e la commovente scultura “Die Tragende” (La donna che porta in braccio) di Willi Lammert, il cui volto scavato osserva per sempre Fürstenberg e il Lago Schwedt.

Principali domande relative al Lager femminile di Ravensbrück

Come arrivare al Campo di concentramento di Ravensbrück partendo da Berlino con i mezzi pubblici?

I mezzi pubblici di Berlino sono ottimi potrai giungere al campo di concentramento con Il treno regionale RE 5 diretto a Stralsund/Rostock. Parte da Berlino una volta all’ora e fa fermata a Fürstenberg. Il memoriale è a 25 minuti a piedi dalla stazione di Fürstenberg, dove sono disponibili anche dei taxi.

È possibile (ma non consigliabile) anche prendere l’autobus locale 839 diretto a Bredereiche, scendendo a Himmelpforter Weg e procedendo a piedi per una decina di minuti. L’autobus passa dalla stazione di Fürstenberg una volta all’ora durante la settimana e una volta ogni due ore nel fine settimana.   

Quale biglietto dei trasporti pubblici devo comprare partendo da Berlino?       

Avrai bisogno di un biglietto regionale della Deutsche Bahn. Il costo per un adulto singolo in seconda classe è di 10.70€ andata e 10.70€ ritorno.

È possibile anche acquistare un Berlin-Brandenburg-Ticket per piccoli gruppi. Questo biglietto può essere utilizzato da un massimo di cinque persone più (gratuitamente) fino a tre bambini di età compresa tra i 6 e i 14 anni. Il biglietto è valido per un giorno dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 3:00 del giorno successivo.

La domenica e i festivi comuni degli stati federali di Berlino e del Brandeburgo è valido dalla mezzanotte fino alle 3:00 del giorno successivo. Il costo per un biglietto di seconda classe è di 33€ ed è valido anche per gli autobus locali.

Quali sono gli orari di apertura di Ravensbrück?           

L’esterno del Memoriale del Campo di concentramento di Ravensbrück è aperto tutti i giorni dalle 9:00 alle 20:00.

La mostra “Il campo di concentramento femminile di Ravensbrück – Storia e memoria” nella sede del comando delle SS è aperta tutti i giorni dalle 10:00 alle 16:30 eccetto il lunedì.

Il centro visitatori con libreria ben fornita di testi (anche in italiano) è aperto tutti i giorni dalle 10:00-12:30 e dalle 13:00-16:00 eccetto il lunedì.

Qual è il prezzo del biglietto d’entrata al memoriale del campo di concentramento?

Non è previsto il pagamento del biglietto d’entrata per coloro che visitano il campo di concentramento in autonomia e senza guida.

Le audioguide hanno un costo di 3€ e accompagnano i visitatori in due tour di 90 minuti ciascuno. Si può visitare il complesso esterno e la mostra “Il campo di concentramento femminile di Ravensbrück – Storia e memoria”. Al momento dell’affitto del dispositivo occorre lasciare anche un pegno in deposito.

L’audioguida è disponibile in tedesco, inglese, francese, olandese e polacco, ma purtroppo non in italiano.

È raccomandabile la visita per i bambini?

L’amministrazione del Memoriale del campo di concentramento di Ravensbrück non raccomanda la visita per i minori di 12 anni. L’accesso è comunque libero e a discrezione dei genitori.

Con quali visite guidate posso approfondire la storia del nazismo a Berlino?

Nel nostro programma di visite guidate trattiamo la dittatura nazista in questi tour:

Tour Berlino nazista e Quartiere Ebraico: approfondiamo i 12 anni di dittatura visitando luoghi emblematici di quella che fu la capitale del Terzo Reich.

Free Tour di Berlino: visitiamo, fra le altre cose, l’ex sede delle SS, il ministero di Hermann Göring e il Bunker di Hitler.

Visita guidata al Memoriale dell’ex Campo di concentramento di Sachsenhausen: con partenza e ritorno a Berlino.

È possibile prenotare una visita guidata in italiano al Lager di Ravensbrück?

Si, proponiamo questa visita con una guida certificata italiana in modalità privata. Puoi richiedere un preventivo nel formulario di contatto.


Federica Ligarò risiede a Berlino dal 2013 dopo un soggiorno decennale in Gran Bretagna. È una Storica specializzata sul Terzo Reich e sulla Storia dell’Ebraismo.

Collabora con la Ong KlgA impiegata nella lotta all’antisemitismo nelle scuole tedesche e conduce visite guidate di Berlino finalizzate alla memoria storica, all’interno di molti musei di Berlino come il Deutsches Historisches Museum, nei memoriali degli ex campi di concentramento e con noi di GUIDEinTOUR.



Per scoprire ulteriori dettagli sull’autrice di questo articolo, ti invitiamo a visitare il suo profilo con un semplice clic: Federica Ligarò.

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