Ciao a tutti, sono Paolo, guida turistica di Berlino e architetto appassionato di questa fantastica capitale europea.
Ogni città racconta la sua anima attraverso le caratteristiche che la rendono unica: storia, cultura, società e, soprattutto, sensazioni. Odori, suoni, luci e colori sono tra gli elementi che ci permettono di conoscerla e, soprattutto, di ricordarla nel tempo. Ed è proprio questo che i turisti cercano durante le loro esplorazioni.
Raccogliendo i commenti di chi visita Berlino, uno dei primi aspetti che salta all’occhio è il colore della città. Non è raro sentirla definire “grigia”, soprattutto nei mesi invernali, quando il meteo di Berlino non è il migliore, le giornate sono brevi e spesso coperte da nuvole, con la nebbia e un freddo pungente.
Ed è vero, in quel contesto Berlino può sembrare davvero monocromatica. Basta però sapere dove guardare e tutto cambia, in un’esplosione di colori urbani che contraddistinguono anche questa città.
Il colore urbano a Berlino
Come spesso faccio durante le mie visite guidate, voglio accompagnarti alla scoperta di una città diversa, sorprendentemente colorata in molti dei suoi angoli più inattesi.
Se da un lato dominano il grigio, il verde pallido e l’avorio delle facciate in pietra, insieme ai rossi e beige dei mattoni, dall’altro, molte testimonianze architettoniche – archeologiche e moderne – rivelano una città vivace e cromaticamente inaspettata.
Ed è proprio passeggiando per i suoi quartieri che scopri come il colore diventa un mezzo espressivo, legato all’identità e alla storia. Pensa a quartieri come Kreuzberg e Prenzlauer Berg: lì, murales e street art della Berlino Alternativa trasformano le facciate anonime in tele vive, raccontando storie di ribellione, creatività e cambiamento.
Oppure agli edifici della Berlino postmoderna, dove architetti come Rossi, Piano o Jahn hanno utilizzato tinte vivaci e superfici vetrate per giocare con la luce, riflettendo l’anima dinamica della città.
Esempi iconici di colore nell’architettura berlinese
1. La Porta di Ishtar al Museo di Pergamo
Iniziamo da un’opera che ha arricchito la collezione e l’identità culturale di Berlino: la Porta di Ishtar, che è conservata all’interno del Pergamonmusem sull’Isola dei Musei.
Si tratta dell’ottava porta urbana di Babilonia, costruita attorno al 575 a.C. sotto il re Nabucodonosor II. Alta 14 metri e larga 11, questa porta, consacrata alla dea Ishtar, non solo serviva come fortificazione d’ingresso, ma era anche una straordinaria opera d’arte.
Fu scoperta dall’archeologo tedesco Robert Koldewey, che portò i reperti a Berlino. Oggi, la puoi ammirare al Museo di Pergamo, con i suoi smalti ceramici blu intenso, dettagli bianchi e ocra che hanno ispirato artisti e architetti berlinesi.
Nota molto dolente: il museo è chiuso per un lunghissimo restauro e la porta sarà nuovamente visibile solo tra una decina di anni.
2. Onkel-Tom-Siedlung: colore e design per il sociale
In periferia, a Zehlendorf, uno dei quartieri di Berlino posti più ad ovest, troverai l’Onkel-Tom-Siedlung, un complesso residenziale progettato nel 1932 da Bruno Taut.
Destinato alle famiglie a basso reddito, il complesso di quasi 2.000 unità si distingue per l’uso del colore (giallo, rosso, verde, azzurro) come elemento chiave del design.
Il restauro ha preservato questi colori originali, che rompono la monotonia delle lunghe facciate, donando un’armonia cromatica al paesaggio urbano.
3. Typ Berlin di Le Corbusier
Nel concorso IBA57, uno dei capolavori è senza dubbio l’unità abitativa “Typ Berlin” di Le Corbusier, situata a Charlottenburg.
Con oltre 500 appartamenti, le sue profonde logge creano un mosaico scenografico modernista, con pareti interne colorate in rosso, giallo e blu, che danno vita a un’opera pulsante e vivace.
4. La stazione di Fehrbelliner Platz
Le stazioni dei mezzi pubblici di Berlino possono essere molto colorate, una in particolare, quella della U-Bahn linea 7 a Fehrbelliner Platz, del 1972, è un esempio straordinario di architettura urbana.
Solitaria al centro di una grande piazza, con i suoi elementi multicolore, dai rossi ai verdi e gialli, è quasi una scultura di Pop-Art.
Anche gli interni, con le loro forme geometriche, offrono un’esperienza visiva sorprendente.
5. Richard Rogers e la Linkstraße
Tra il 1995 e il 1998, l’architetto Richard Rogers ha progettato tre edifici iconici sulla Linkstraße, di fronte a Potsdamer Platz.
Questi edifici sono caratterizzati da un brillante equilibrio di trasparenze geometriche e da audaci elementi cromatici. Il tocco distintivo? Le lamelle di alluminio e i tendaggi giallo intenso, che creano un effetto di luce vivace e dinamico, irradiando un caldo contrasto nel cuore del quartiere.
Il loro impatto visivo contribuisce a definire l’estetica moderna e accattivante della zona. Per la bellezza di questo edificio, e anche per le origini fiorentini di Rogers, mostriamo sempre la sua opera proprio all’inizio del nostro Free Tour di Berlino.
6. Il Wissenschaftszentrum di Stirling e Wilford
Costruito nel 1987 dagli architetti inglesi James Stirling e Michael Wilford, il Wissenschaftszentrum si trova sul Reichpietschufer, accanto a un austero edificio prussiano.
Le facciate esterne sono composte da fasce orizzontali in toni azzurri e rosati, intervallate da cornici in pietra rosa.
Questo gioco di colori dona all’edificio un aspetto dinamico e vibrante, richiamando l’idea di un borgo fortificato, ma reinterpretato in chiave moderna.
Le cromie e i dettagli architettonici conferiscono al complesso un’eleganza che contrasta piacevolmente con la struttura storica adiacente.
7. Aldo Rossi e la Schützenstraße
il colore urbano usato da molti architetti italiani a Berlino… nel 1998, l’architetto milanese Aldo Rossi ha creato un isolato nel quartiere di Schützenstraße, vicino a Checkpoint Charlie, che è diventato un capolavoro di postmodernismo colorato.
Le facciate degli edifici, in tinte gioiose come il rosa, rosso, verde, giallo e azzurro, richiamano lo stile storico, creando una città immaginaria che sembra essere stata lì da sempre.
Ogni facciata è una citazione architettonica, come nel caso del cortile quadrato giallo e quello ottagonale rosso, che aggiungono un tocco fiabesco all’urbanistica del luogo.
8. La “Rocket-Tower” della GSW
Il quartier generale della GSW, noto come “Rocket-Tower”, progettato nel 1999 da Sauerbruch e Hutton, è un’esplosione cromatica di rosa, rosso, arancione e viola.
La particolarità della facciata sta nelle lamelle di schermatura solare, che non solo regolano la luce interna ma creano un continuo gioco di colori, rendendo l’edificio vivo e mutevole.
Al tramonto, la torre diventa un vero spettacolo visivo, con i colori che si fondono con la luce del sole calante, trasformandosi in una sinfonia di sfumature.
9. L’Ambasciata Britannica
Riaperta nel 2000 vicino alla Porta di Brandeburgo e all’inizio del viale Unter den Linden, la nuova sede dell’Ambasciata Britannica è un mix di rigore e ironia architettonica.
La facciata principale, in pietra arenaria, è rotta da due volumi colorati in viola e azzurro che spuntano dal primo piano, dove si trovano il centro visitatori e l’auditorium.
Questi dettagli cromatici irrompono nel contesto severo della facciata, dando un tocco di originalità e rappresentando una forza espressiva unica, in linea con l’approccio dinamico e innovativo dell’architettura contemporanea.
10. Il “Sony” Center a Potsdamer Platz
Nel cuore di Potsdamer Platz, il Center progettato nel 2000 da Helmut Jahn si distingue per il suo enorme ombrello bianco che sovrasta la piazza centrale.
Ogni sera, questa struttura si trasforma in un affascinante ciclo di luci multicolore che cattura l’attenzione di visitatori di tutte le età. Le proiezioni luminose, che attraversano l’intero spettro dell’arcobaleno, creano un’atmosfera quasi magica, regalando una vista imperdibile e diventando una delle principali attrazioni notturne della città.
11. Märkisches Viertel e Mahrzahn-Hellersdorf
In due quartieri storici di Berlino, il Märkisches Viertel e Mahrzahn-Hellersdorf, gli edifici residenziali alti dai 10 ai 20 piani sono colorati con tonalità accese di giallo, rosso e blu.
Questi quartieri, costruiti durante la ricostruzione post-bellica, sono stati abbelliti con cromie vivaci per donare identità e calore alle facciate, ai balconi e ai corpi scala.
Questo uso del colore simboleggia lo sforzo di unire e ricostruire una Berlino divisa, creando una nuova estetica urbana basata sulla rinascita e sulla coesione.
12. Le tubature colorate della città
Girando per Berlino, non puoi fare a meno di notare le tubature colorate che attraversano strade e piazze.
Queste tubature, spesso dipinte di rosa, azzurro, verde o viola, sono utilizzate per il drenaggio delle acque sotterranee. In passato, furono i bambini berlinesi a scegliere i colori, dando un tocco di allegria e vivacità a queste infrastrutture, altrimenti anonime.
Il risultato è un elemento urbano divertente che riflette lo spirito creativo e partecipativo della città.
Conclusione
Berlino ha un legame secolare con un colore particolare: il Blu di Prussia, creato proprio qui per le eleganti divise della fanteria prussiana. Anche questo fa parte della straordinaria identità cromatica della capitale tedesca.
Io sono Paolo Brasioli, architetto, co-titolare con Elena dello studio quattro|architectura, e guida turistica per passione.
Vivo a Berlino già da tempo e amo raccontarla. Buon viaggio e buona esplorazione urbana fra i colori inaspettati di questa splendida città, che non finisce mai di stupire!
Chissà, magari ci conosceremo personalmente proprio in uno dei nostri fantastici tour!
Per scoprire ulteriori dettagli sull’autore di questo articolo, ti invitiamo a visitare il suo profilo con un semplice clic: Paolo Brasioli.