Berlino è conosciuta soprattutto per il suo ruolo da protagonista nel Novecento: a cominciare dalla Prima Guerra Mondiale, passando per la Repubblica di Weimar e l’ascesa del nazismo, per poi arrivare alla Seconda Guerra Mondiale, alla Guerra Fredda con l’istituzione del Muro di Berlino e, infine, alla sua rinascita.
La città di Berlino ha una storia relativamente breve, essendo stata menzionata per la prima volta solo nel 1237 d.C. Tuttavia, la sua notorietà ed importanza non si è fatta attendere più di tanto, visto che è stata sia la capitale del Regno di Prussia dal 1701 che del Secondo Impero Tedesco dal 1871.
Ma quali sono, oggi, le tracce della Berlino più antica? Dove possiamo ancora scovare l’anima più antica della città?
Andiamo quindi insieme alla scoperta della Berlino prussiana attraverso quegli edifici-simbolo dei re e degli imperatori che sono riusciti a scampare alla distruzione della guerra e alle demolizioni fatte a Berlino Est durante il periodo della Guerra Fredda.
La nascita di Berlino: da un villaggio sulla sponda del fiume Sprea ad un Marca
Berlino è davvero la neofita tra le grandi capitali europee. I romani non ci arrivarono mai né ci sono rovine di una civiltà precedente. Infatti, come detto precedentemente, Berlino fu menzionata per la prima volta in un documento solo nel 1237 d.C., data a cui si fa riferimento per la nascita della città.
Berlino, poi, iniziò a configurarsi come vera e propria città solo dal sedicesimo secolo, già consapevole di non avere una lunga storia alle spalle.
I primi membri del Casato degli Hohenzollern arrivarono a Berlino nel 1415, quando Federico di Hohenzollern vi si trasferì per governare la Marca di Brandeburgo.
Le sorti della città furono sempre associate a quelle del Casato degli Hohenzollern. Una dinastia che crebbe d’importanza attirando a Berlino artisti, scienziati e intellettuali di fama internazionale dal 1701, epoca di sviluppo dei Re in Prussia, fino agli imperatori del Secondo Impero Tedesco dal 1871.
I primi re si impegnarono soprattutto a fortificare la città e a pensare all’esercito, non a caso il Re Federico Guglielmo I Hohenzollern venne chiamato il Re Soldato. Il suo regno si stava progressivamente affermando come una nuova potenza europea e l’esercito diventò una priorità.
Al contempo, però, i regnanti si adoperarono ad ampliare e rendere funzionale Berlino poiché, nonostante essi non l’amassero particolarmente preferendo la vicina Potsdam con le sue residenze estive, sapevano che sarebbe stata proprio la capitale a rappresentarli nel mondo.
I rapporti storico-culturali con il mondo francese, e sicuramente con la classicità rinascimentale italiana, comportarono la propensione ad “importare” stili ed idee artistiche, più che crearne di nuove, e gli stili preferiti per le nuove costruzioni furono il Barocco e il Neoclassico.
Un nuovo regno nasce nel cuore dell’Europa
Nel periodo Barocco tutto questo è leggibile in diversi edifici ancora oggi visibili, ad esempio:
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Il palazzo di Charlottenburg: lo “Schloss Charlottenburg”, infatti, fu costruito e pensato dall’architetto Andreas Schlüter (1659-1714) che fece dello sfarzo la sua priorità.
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La piazza Gendarmenmarkt: una delle piazze più belle e piacevoli d’Europa, elaborata negli anni a seguire e con un cuore, e tocco, francese che si può ritrovare sia nelle chiese gemelle, una dedicata agli ugonotti e una ai luterani, sia nella “Konzerthaus“.
- La Zeughaus: ovvero l’antico arsenale che è emblematico nelle sue forme e decorazioni, le quali vogliono ispirarsi al classicismo parigino. Questo edificio è oggi sede di uno dei musei di Berlino più visitati, ossia il Museo Storico tedesco.
Possiamo dunque affermare che una parte dell’identità prussiana guardò al modello francese; del resto, negli anni a seguire, fu lo stesso Re di Prussia Federico II detto “il Grande”, che preferì parlare ed esprimersi in francese più che in tedesco e che invitò, come ospite a palazzo, il filosofo Voltaire.
Federico II, insieme al suo architetto von Knobelsdorff, concepì le idee per costruire una nuova Berlino. Il Forum Fridericianum, intorno all’odierna Bebelpaltz, fu uno degli interventi architettonico-scenografico più significativi di questo periodo. Il re desiderò esprimere il concetto a lui caro di uno stato come unità strettamente coesa tra arte e scienza sotto la forma di questo nuovo quartiere sul viale Unter den Linden.
Berlino era diventata da poco la capitale di un regno e c’era bisogno di adattare le architetture della città al suo nuovo status reale.
L’architetto Schinkel e la sua scuola
A fine del XVIII secolo, con l’affermazione delle idee dell’illuminismo, vennero realizzate opere che attingevano a ideali forti ed universali e che guardavano a quel mondo ideale greco antico. Un mondo che si esplorava sempre di più in quel periodo, basti pensare alle ricerche di grandi archeologi tedeschi come Heinrich Schliemann, lo scopritore della città di Troia.
Ne nacquero architetture iconiche come la Porta di Brandeburgo dell’architetto Langhans e gli edifici intorno alla Pariser Platz.
L’architetto simbolo di questo periodo fu sicuramente Karl Friedrich Schinkel, il quale affermava che “la vera vitalità esiste solo dove si creano cose nuove” e Berlino, in quel momento, era tutto questo.
Schinkel determinò un caratteristico segno identificativo della città con edifici iconici come la Neue Wache, lo Schauspielhaus e il Museo Altes, il primo museo costruito sull’Isola dei Musei di Berlino. Come capo funzionario prussiano nel campo delle costruzioni, controllò e migliorò anche tutti gli altri progetti di costruzione significativi in città e in tutta la Prussia.
Schinkel conferì a Berlino un’architettura di ampia veduta europea. Ebbe anche numerosi validi allievi, come Stüler, Strack o Persius che si ricordano appunto come la “scuola Schinkel”. Questa contribuì con la sua diffusa influenza a plasmare l’architettura di Berlino fino all’istituzione del Reich tedesco nel 1871.
Berlino come capitale del Secondo Impero Tedesco
La seconda metà dell’800 venne caratterizzata da un dinamismo economico che, in pochi decenni, riuscì a trasformare la, ancora provinciale, capitale della Prussia nella preminente metropoli industriale tedesca.
Ad esempio, nel 1837 venne aperta la prima linea ferroviaria in Prussia che collegava Berlino a Potsdam. Questa partiva proprio dalla stazione Potsdamer Platz, di fronte al punto di ritrovo delle nostre visite guidate di Berlino.
La crescita di Berlino a metà dell’800 fu mirabolante: dopo la guerra con Napoleone, Berlino contava circa 160.000 abitanti, mentre alla vigilia dell’istituzione del Reich tedesco nel 1871 la città vantava già una popolazione di 800.000 abitanti per poi arrivare a 2 milioni di abitanti alla vigilia della Prima Guerra Mondiale.
Nacquero ferrovie, metropolitane, impianti fognari ed elettrici di primaria avanguardia tecnologica a livello mondiale, ma anche vasti complessi residenziali, grandi magazzini e fabbriche pianificati urbanisticamente con estrema attenzione ed innovazione.
Tra le ultime opere, eseguite ai primi del ‘900, poco prima della tragedia della Prima Guerra Mondiale e la fine del Regno degli Hohenzollern, abbiamo il Reichstag, il Bode Museum e il Duomo che, ancora una volta, si ispirano a stili francesi ed italiani.
La fine dell’epoca prussiana e gli sviluppi
Nel 1918, con la totale, pesante ed onerosa disfatta della Prima Guerra Mondiale, si chiude l’epoca Prussiana con i suoi più di 500 anni di governo del Casato degli Hohenzollern.
Quest’epoca ci ha lasciato un’immagine di Berlino, ancora apprezzabile nonostante gli sconvolgimenti del Novecento, sicuramente elegante e funzionale ma, probabilmente, non proprio portatrice di una specifica identità.
Inoltre, con le evoluzioni architettonico e urbanistiche successive che presero piede durante gli anni della Guerra Fredda e proseguirono fino agli anni ‘90, possiamo notare come Berlino sia una città affascinante che offre oggi uno scenario mutevole in continua ricerca di identità.
Io sono Paolo Brasioli, architetto, co-titolare, con Elena, dello studio quattro|architectura, e guida turistica per passione.
Vivo a Berlino già da tempo e amo raccontare questa città così affascinante e ritrarla nei miei disegni come quello presente in questo articolo.
Spero che ciò che ho scritto ti sarà utile per comprendere l’anima più antica di Berlino. Ti aspetto al punto di ritrovo del nostro FREE TOUR DI BERLINO e, chissà, magari ci conosceremo personalmente!
Per scoprire ulteriori dettagli sull’autore di questo articolo, ti invitiamo a visitare il suo profilo con un semplice clic: Paolo Brasioli.